venerdì 30 marzo 2012

Australian style

Ciao!
Di recente ho parlato di come ci siamo conosciute io, Simona e Francesca, ma non so se vi ho mai detto che, prima di partire per la Tasmania, abbiamo visitato molto bene la città di Melbourne.
Un giorno avevamo in programma di andare in spiaggia a StKilda, ma il tempo a Melbourne è sempre imprevedibile, così abbiamo optato per un centro commerciale. Eh sì, un pò di sano shopping risolleva sempre gli animi ;). Entriamo col sorriso stampato in faccia e iniziamo a camminare nel reparto della guess... Io, perplessa, cerco lo sguardo di Francesca e le chiedo: "Ma non ti pare che producano cose diverse qua in Australia!". "Si, decisamente..." mi risponde.
"Hila, Fra! Correte, vi prego!!!". Urla Simona sghignazzando.
Ci avviciniamo e... non si può esprimere a parole la bellezza (O.o) degli abiti che ci siamo trovate di fronte. Non riusciamo proprio a resistere alla tentazione di indossarli e scattarci una foto per far vedere ai nostri amici e conoscenti cosa propone la moda downunder per i matrimoni:

ET.. VOILA':


Che dire?!.. Abbinando a questi fantastici abiti un paio di calzini a righine rosa e un paio di sneakers della nike siamo riuscita ad esaltare la loro bellezza ;). Non assomigliamo forse a Zia Assunta, Zia Jetta e Francesca Cacace del telefilm "La Tata"?!
Pensate che ci eravamo talmente affezionate a questi abiti che, se non fossero stati così costosi, ci avremmo fatto un pensierino e li avremmo anche comprati ;)!!!

Vorrei aggiungere che l'influenza inglese in Australia è molto presente. Si può notare anche dal largo uso che fanno in questo continente di cappellini e copri capi di vario genere. Vi propongo altre foto:


Ecco a voi la mitica Simona in versione "snob" (scusa Simo, ti rubo l'aggettivo che eri solita attribuire a me ;)) con in testa un cappellino di paglia viola con vistoso fiocco nero sul davanti. Niente da dire, è veramente stilish così.. ahahah!


Su questa immagine potrei dilungarmi molto: ho messo piede sul suolo australiano il 10 gennaio 2011 e il 12 gennaio ho deciso di fare un'escursione sulla Great Ocean Road con Simona. Essendo in piena estate, ho deciso di indossare solo il costume e sopra un paio di shorts, una canottiera e, ringraziando il cielo, una giacchina molto primaverile. Simona ha voluto emularmi e fu così che alle 6.00 del mattino ci siamo avviate alla fermata dell'autobus che ci avrebbe condotte verso la fantastica GOR. L'autista, già molto carico nonostante l'ora, ci fa ascoltare delle musichette tipiche che hanno come protagonisti canguri e koala e inizia a fare le presentazioni del caos. Simona si sta adirando, ma, per fortuna, in lontananza scorgiamo i 12 apostoli. Prepariamo le macchine fotografiche e ci approntiamo a scendere dal bus. "Però.. " dico "fa freschetto qua"... e simo con sguardo truce "Te l'avevo detto che non era il caso di mettere il costume!" "O.o" "Guarda, sta anche iniziando a piovere!!!". Scattiamo qualche foto ed entriamo in un bar a comprare una cioccolata, mentre fuori il clima si fa sempre più inclemente. Facciamo un altro giro in spiaggia, ma c'è molto vento e, devo proprio ammetterlo: fa freddo! Entrare nuovamente nel bar e comprare uno di quasi fantastici "Aussie poncho" in esposizione mi sembra la cosa più sensata da fare. Detto fatto. 5 minuti più tardi esco con la mia fantastica mantellina che ricorda vagamente un sacco dell'immondizia e faccio questa bella foto ;). Simo continua a guardarmi perplessa, poi sparisce nel nulla... Poco dopo si avvicina a me con lo stesso poncho che aveva tanto disdegnato, ma con uno sguardo vagamente omicida :-/...

Ecco a voi Giorgia, una new entry! Anche questa ragazza sorridente è italiana e l'ho conosciuta sempre a Melbourne. Lei si trovava in Aussie per motivi di studio. Un giorno abbiamo tentato di nuovo l'impresa shopping, ma non è andata molto meglio della prima volta. Come potete ben vedere, anche Melbourne ricalca la moda kitsch tasmaniana. Ditemi ora: quanto paghereste per poter avere l'ebbrezza di indossare dei meravigliosi cerchietti come questi?! Purtoppo non sono riuscita ad immortalare i magnifici vestiti che, a detta della commessa, esaltavano moltissimo le forme (?!?), perchè Giorgia stava per riderle in faccia, quindi abbiamo dovuto cambiare reparto ;)






giovedì 22 marzo 2012

colazione in roulotte


Per arrivare al Cradle Mountain Natural Park non abbiamo ricavato solo un sacchetto di frutta, ma anche un'ottima colazione "English style" con tanto di the e biscottini. Vi state forse chiedendo come?! Bè, come al solito eravamo alla ricerca di un luogo tranquillo dove trascorrere la notte e all'improvviso abbiamo scorto in lontananza qualche roulotte parcheggiata in riva ad un laghetto. Ormai era buio e ci sembrò una buona idea avvicinarci per campeggiare anche noi lì. Eh sì, eravamo proprio convinte di avere una casa ambulante anche noi ;). Ci siamo fermate, siamo corse a lavarci in bagno sfidando ogni tipo di insetto e la pioggia battente, poi siamo tornate ad organizzare la nostra piccola car. Tre signori anziani continuavano a guardarci con interesse finchè uno di essi, non riuscendo a trattenere la curiosità ci saluta educatamente ed inizia a farci il terzo grado. Ben presto si uniscono anche gli altri due (marito e moglie) alla conversazione e ci raccontano che uno di loro è di Hobart, la capitale della Tasmania e gli altri due sono una coppia di amici australiani che trascorrono le vacanze in completo relax in Australia. Iniziano a narrarci le loro varie vicende familiari e noi gli parliamo della nostra strampalata avventura. I loro sguardi sono perplessi, ma allo stesso tempo intenerite da queste tre ragazze vagabonde. Provano pena per la povera Simona, molto infreddolita e col mal di testa, così le prestano un sacco a pelo per proteggersi dal freddo di quella notte quasi autunnale.  Ci augurano la buona notte e ci invitano a prendere parte alla loro colazione il giorno seguente.. "Thank you very much" fu la nostra risposta. Non ci saremmo mai lasciate sfuggire del cibo proprio in quest'isoletta dove trovare da mangiare è un terno al lotto ;)










martedì 20 marzo 2012

La musa ispiratrice


Questa è l'immagine che ci ha definitivamente convinte a partire per la Tasmania. Devo ammettere che prima di guardare qualche foto su internet, non avevamo assolutamente idea di come fosse quest'isola, sapevamo solo che era abitata dal famoso diavoletto della Tasmania: Taz ;). Ad essere sincera, non eravamo neanche particolarmente entusiaste della meta scelta, ma era la più economica. Credo, però, che adesso nessuna di noi tre abbia rimorsi: è stata un'ottima scelta, non c'è dubbio! E la prossima volta andremo alle Fiji o a Vanuatu, che dite?!

lunedì 19 marzo 2012

Tre italiane a Melbourne.

Puntata dopo puntata, vi sto raccontando il nostro viaggio, ma vi siete mai chiesto come abbiano fatto 3 ragazze provenienti da posti molto distanti tra loro a incontrarsi in Australia e a decidere di fare un viaggio insieme?! Io, Hilary, vivo in un paesino in Carnia, in mezzo ai monti del Friuli Venezia Giulia, Simona è milanese e Francesca è siciliano d'oc, ma vive a Rimini. Insomma, non abbiamo niente in comune, se non un pizzico di pazzia che circa un anno e mezzo fa ci ha spinte a fare domanda per un working holiday visa per l'Australia. Tutte e tre, infatti, sentivamo la necessità, per un motivo o per l'altro, di cambiare vita per un periodo e abbiamo pensato che un'esperienza di studio e lavoro all'estero avrebbe fatto al caso nostro. 
Francy ha deciso di andare a Melbourne perchè ha dei parenti che abitano là e l'avrebbero aiutata e ospitata, io e Simona non lo so... Ci siamo documentate un pochino, ascoltato varie opinioni e alla fine ci è sambrato che Melbourne fosse la soluzione ideale. Ottenuto il visto, io e Simona abbiamo preso immediatamente contatti con l'Australia e abbiamo chiesto l'amicizia su Facebook a melbourne puntoIt, dove si trovano centinaia di contatti e informazioni utili. Proprio tramite Melbourne puntoIt, ho conosciuto Simona e abbiamo iniziato a scriverci e a scambiarci idee e consigli e abbiamo deciso di prenotare lo stesso backpacker prima di partire. Simo sarebbe arrivata a Melbourne qualche giorno prima di me, ma fortuna volle che ci incontrassimo comunque e che riuscissimo a conoscerci anche di persona e non solo virtualmente.
Francy, invece, l'ho incontrata vicino all'ufficio turistico di Flinder's Street a Melbourne una sera d'estate, mentre aspettavamo un amico in comune. Io stavo parlando con una ragazza tedesca che era diventata mia amica e lei si rivolse a noi chiedendoci: "Excuse me, are you waiting for Fabio?" "Yes, are you italian?" "Che bello!!!" rispose radiosa "siete italiane! Allora posso fare a meno di sforzarmi a parlare inglese." "Not really, I'm german", disse Viola, "it's better if you speak in English" O.o "Ok, I'll try". Ecc, così è nata l'amicizia tra me e Francesca ;).
Abbiamo continuato a frequentarci uscendo assieme alla sera, facendo pilates al parco al pomeriggio, passeggiate pomeridiane, pranzi a base di sushi e l'amicizia si è consolidata sempre più.
Un giorno, passeggiando lungo Elizabeth street, l'insegna di un'agenzia di viaggio ha attirato la nostra attenzione e non abbiamo potuto trattenerci dall'entrare e prenotare un viaggio. Si sa, l'Australia è vicina ai luoghi più belli della terra e non potevamo assolutamente lasciarci sfuggire l'occasione di visitarne almeno uno, no?!
Da adesso in avanti la storia la conoscete già. E' bastato concludere la nostra esperienza lavorativa e partire ;).

http://www.melbournepuntoit.com/  Questo è il link di un sito molto utile per chi volesse partire per l'Australia. Potete trovare molte informazioni interessanti e bellissime fotografie, una delle quali fatta proprio da me ;). Perdonate la modestia.

domenica 18 marzo 2012

Per un pugno di pere



Riposto il post (scusate il gioco di parole), perchè mi è stato fatto notare un errore :-/.. Scusate, mi era sfuggito. Cmq non sono una scrittrice e di errori ce ne saranno a volontà, vogliate perdonarmi, ma l'importante è condividere la mia esperienza ;).

Eh sì, non è un'allucinazione, finalmente la destinazione tanto agognata sembra vicina. Ormai è sera e la temperatura inizia a diminuire, ma non ci diamo per vinte e decidiamo di proseguire fino al prossimo parcheggio per camper. E' vero, il nostro non è proprio un camper, ma è comunque la nostra casetta su 4 ruote e nessuno potrà sfrattarci ;). Ci fermiamo per una foto ricordo che immortali questo giorno memorabile e la mia guancia fucsia (non si tratta di un effetto dovuto alla luce, è proprio fucsia a causa di una mega ustione! Il sole in oceania è potentissimo ed è molto facile scottarsi).
Tutto procedeva tranquillo, ma qualche km di strada sterrata più avanti ecco che un signore sui 40 anni muove le braccia in aria come a voler attirare l'attenzione di qualcuno. A noi ragazze di buon cuore viene spontaneo andare a vedere cosa stesse succedendo e se avessimo potuto fare qualcosa per aiutare quel pover uomo. Avvicinandoci, notammo che la sua vettura, a noleggio tra l'altro, era andata fuori strada e l'uomo non riusciva a rimetterla in carreggiata e, non essendoci campo per i cellulari, non sapeva come avvisare la moglie o almeno l'albergo dove alloggiava. Bob (non mi ricordo il suo nome, ma per comodità lo chiamerò Bob), ci racconto che si era allontanato per vedere un pò di animali notturni, ma si era distratto ed era finito fuori strada e ci sarebbe stato veramente molto riconoscente se avessimo potuto riaccompagnarlo nel suo albergo dove immaginava avremmo alloggiato anche noi. Non ci dilungammo in lunghe spiegazioni, ma lo portammo dal ranger, al quale spiegò la situazione e poi a dormire e gli dicemmo che noi saremmo andate a dormire in un ostello poco distante (per me ci ha prese per pazze, infatti nel bel mezzo della foresta non esisteva nessun ostello...). Lui ci pregò di aspettare un secondo, perchè, probabilmente, avremmo dovuto riportarlo dal ranger, invece andò in camera e scese con un sacchetto pieno di cibo: ci diede delle barrette di cereali, due pere, tre mele e altri generi di prima necessità per poter ricambiare in qualche modo il favore che gli avevamo fatto. Noi ringraziammo senza esitazioni, anche per quella sera riuscimmo a mettere qualcosa sotto ai denti ;-), ma col senno di poi mi sorge qualche dubbio: non è che il simpatico signore pensasse che fossimo delle poveracce senza soldi, cibo e letto e pensò bene di sfamarci per non averci sulla coscienza?! Ah ah, che bella la vita delle vagabonde. Solo in questo modo impari ad apprezzare i piccoli piaceri della vita. 
Dopo aver mangiato, abbiamo raggiunto il parcheggio vicino al bar di Cradle Mountain, siamo andate a lavarci, ci siamo coperte per bene (Simo, non ti ringrazierò mai abbastanza per avermi prestato i tuoi leggings!!!) e abbiamo preso sonno per le solite 4-5 ore aspettando una nuova giornata di trekking estremo!

sabato 17 marzo 2012

Lunga vita a Jim

Questo post è la continuazione, o meglio, un'integrazione, del post precedente. Le mie compagne di viaggio mi hanno fatto giustamente notare che ho tralasciato dei particolari importanti.

Vi ho già raccontato che il Signor Jim, che gentilmente ci ha venduto $ 20.00 di benzina, era di origine europea, macedone per la precisione, ma mi era sfuggita dalla mente la sua peculiarità più interessante.. Quest' omone grande e grosso aveva un tic e, mentre ci riforniva di carburante, continuava a ondeggiare la destra da verso destra e verso sinistra e teneva la lingua leggermente di fuori. Io e Simona non sapevamo più dove guardare per evitare di ridere spudoratamente in faccia proprio a colui che ci stava salvando la vacanza, Francesca, invece, con grande self control, lo aiutava a tenere la "pompa" della benzina. Simona deve ringraziare un simpatico gattino che gironzolava nel giardino della casa di Jim e le ha permesso di distrarsi e non scoppiare a ridere. Io, sarò sincere, non mi ricordo come sia riuscita a trattenermi, ma mi sa tanto che per un motivo o per l'altro, sono scoppiata a ridere :-/... Simo e Francy, se avete ricordi più precisi sull'accaduto, vi prego di lasciare un commento direttamente sul blog ;-).

Che dire, anche le sventure si sono trasformate in ricordi belli e divertenti.

Ringraziamo nuovamente Jim e rimettiamoci alla guida con il solito problema: "dove passiamo la notte e, soprattutto, come ci laviamo?!"

giovedì 15 marzo 2012

Fare benzina in Tasmania può diventare un problema..



Cradle mountain sembrava irragiungibile. Continuavamo a guidare senza mai arrivare alla meta. Eravamo, come al solito, in mezzo alla pura natura selvaggia quando ci siamo accorte che la simpatica spia della benzina aveva deciso di tenerci compagnia. Un bel problema considerando che il paese più vicino dotato di pompe della benzina si trovava a svariati km da noi. Dopo un rapido calcolo sui km che saremmo riuscite a percorrere prima di rimanere completamente a secco decidemmo di tentare la fortuna e dirigerci verso un paesino non molto distante da lì. A destinazione ci attendeva una simpatica sorpresa: per problemi tecnici i distributori non sarebbero stati riforniti fino al giovedì (vorrei precisare che era solo martedì e non era assolutamente nostra intenzione soffermarci molto in quel bel paesello dimenticato da Dio... Che non me ne vogliano i Tasmanaiani, ma non rientrava assolutamente nei nostri programmi di viaggio).
"E adesso che facciamo?!", ci siamo chieste all'unisono io e le mie amiche. Decidemmo di fermarci in un bar e chiedere se qualcuno fosse stato in grado di aiutarci. Un simpatico signore ci mandò in una casa poco distante dicendoci che il proprietario una volta faceva il benzinaio e, forse, avrebbe potuto aprire il suo vecchio distributore per venderci un pò di benzina. Ci indicò l'abitazione e andammo a suonare il campanello. Fummo accolte da una signora anziana per niente cordiale che ci disse senza mezzi termini che non aveva tempo da perdere e tantomeno suo marito. Poco dopo arrivò comunque il marito, non meno burbero di lei e ci riprese dicendoci che non si va in giro senza benzina... Saggia constatazione, ma chi si immaginava che per circa 300 km non avremmo incontrato neanche un distributore?! Ci disse anche che non era in grado di aiutarci, ma forse Jim, un tale del paese, ne aveva un pò di scorta da venderci. Demoralizzate, andammo alla ricerca di Jim, lo trovammo e, fortunatamente, ci diede 20 litri di benzina e ci raccontò la sua storia. Che dio benedica Jim! Dopo aver salutato i nostri nuovi amici, tornammo alla guida della nostra macchinina direzione?! Sempre la stessa: Cradle Mountains.

Ecco alcune immagini del paesino che ci ha permesso di proseguire la nostra avventura.






mercoledì 14 marzo 2012

Fauna tasmaniana: Taz. Oyster e altro ancora.

Ciao ragazzi! Non si può andare in Tasmania senza osservare la sua fantastica fauna. Diciamocelo, potrei parlare per ore anche della "fauna locale", ma preferisco soffermarmi sulle fantastiche creature che ho incontrato durante il mio viaggio. Oggi mi soffermerò su quelle che ho visto di persona, percorrendo svariati km con la macchina senza una meta ben precisa, ma di animaletti bizzarri ce n'è a volontà, credetemi ;-) .


Per cominciare ecco un Echidna. Ho camminato nei sentieri più imprvi nella speranza di avvistarne uno. Mi sentivo un pò come quei turisti di mezza età che si entusiasmano davanti a qualsiasi sciocchezza, ma non capita tutti i giorni di vedere un'istrice col becco. Eh sì, proprio così, l'echidna è un'istrice col becco e, assieme all'ornitorinco, sono gli unici due mammiferi che depongono le uova! Questo me lo ha insegnato il mio cuginetto di 8 anni ;-)






Di canguri ce n'è a volontà, ma ho voluto fotografare il tipico cartello stradale australiano. Credetemi, fa un certo effetto veder segnalato "pericolo canguri" o "attenzione koala o wombat" a un turista proveniente dall'emisfero boreale ;).
















Guardate questa fantastica colonia di granchietti

appena nati.. Ma quanto sono belli?! Pensate che da queste parti capita spesso che il traffico venga bloccato da una mandria di granchi impazziti che tentano di attraversare le strade per andare nell'oceano.









In questa bellissima spiaggia mi è successa una cosa memorabile. Stavo tranquillamente togliendo la sabbia dalla scarpa quando un altro turista si rivolge a me chiedendomi: "Is it your friend?" e io : "What are you talking about?". Mi sobno girata e a pochi cm da me c'era questo simpatico Wallaby che mi guardava con aria tenera. I Wallaby non sono altro che canguretti di piccola dimensione ;)















Ed ecco a voi OYSTER l'ostrichetta! Ebbene sì, a volte la lontananza può giocare brutti scherzi. Decidere di partire per un'esperienza all'estero è sempre una decisione importante e, a volte, può capitare di aver nostalgia dei propri affetti e di legarsi molto alle persone che si incontrano creando dei legami molto forti. A simona è capitato di instaurare un rapporto indissolubile con il guscio di un'ostrica che lei ha chiamato Oyster! Si si, proprio con un guscio di un'ostrica ;-).. Poverina, l'ho detto che la lontananza può giocare brutti scherzi ;). simo, ce l'hai ancora l'ostrichetta?! Ma non ti sentivi in colpa quando decidesti di farti una scorpacciata di ostriche, piatto tradizionale della Tasmania?!




Due bei gabbiani dalle dimensioni di 2 tacchini.













Una stella marina che ha passato momenti migliori...













E, ovviamente, non si può non parlare del leggendario diavoletto della Tasmania, un esserino piccolo dallo sguardo famelico. E' molto difficile avvistare questi animaletti, perchè sono notturni e amano vivere lontano dalla civiltà. Emettono dei suoni molto potenti e spaventosi e proprio da questo fatto deriva il loro nome "diavoletti". Sono piccoli e neri, con delle piccole macchie bianche sul collo. Ora rischiano di estinguersi a causa di una malattia che colpisce la loro bocca impedendogli di alimentarsi.. una grossa disgrazia anche considerando che sono al secondo posto nella classifica degli animali più voraci! sono capaci di ingerire qualsiasi cosa che sappia di carne. Pensate che un gruppetto composto da 4 diavoletti è riuscito a mangiarsi un cavallo intero in poche notti!



Dulcis in fundo, un enorme pinguino. Questo esemplare è finto, ma in Australia, più esattamente a Melbourne, mi p capitato di vedere dei pinguini piccoli piccoli. Questo si trova a Penguin, un paesino caratteristico che si trova a nord della Tasmania e dove si trovano pinguini ovunque. Vale la pena visitarlo se mai andrete in questa magnifica isola.

domenica 11 marzo 2012

Direzione Cradle Mountain. Prima tappa


"Ok Francesca, oggi ti facciamo guidare!"

Ebbene sì, anche Fra voleva provare l'ebrezza della guida a destra, nonostante la sua giovane età non glielo permettesse. La ragazza ha la patente italiana, sia chiaro, ma quando si decide di noleggiare una macchina all'estero bisogna tener presente che l'assicurazione sale alle stelle se alla guida c'è un autista di età inferiore ai 25 anni.
Dopo aver studiato attentamente la nostra mitica guida e controllato le varie mappe stradali a nostra disposizione, abbiamo deciso che avremmo potuto comunque fare uno strappo alla regola e far provare alla nostra giovane amica questo nuovo brivido, in quanto la strada pareva essere completamente deserta e priva di pericoli. Cosa sarebbe mai potuto succedere in mezzo a quelle lande desolate?! Al massimo avremmo incontrato qualche canguro o qualche Wallaby carino e amichevole come quello a destra, ma poco male.. E comunque non avrebbe guidato per più di 10 minuti ;-).
Gasata come non mai, Fra si mise al volante, indossò gli occhiali da sole e diede gas... Mmmh, forse anche un pò troppo, ma questi sono dettagli.

.....500 metri dopo....

Posto di blocco. Cavoli, ma è mai possibile che la sfortuna ci perseguiti?! Forse sbaglio qualcosa nel visualizzare gli eventi, ma ho come l'impressione che capitino un pò tutte a me o a chi mi sta vicino :-/. Vabbè, non divaghiamo. Accostammo e questo simpatico signore in divisa iniziò a farci domande molto generiche sul nostro viaggio. Innanzitutto si interrogò, giustamente direi, sulla meta ultima del nostro viaggio e poi ci diede dei consigli su come raggiungerla e ci raccomandò di prestare attenzione ai Wombat, dei simpatici animaletti oceanici piuttosto tozzi che avrebbero potuto rovinarci la macchina qualora ci fossimo imbattute accidentalmente in uno di loro. Ci chiese anche dove avevamo intenzione di passare la notte siccome si stava facendo buio, ma non l'abbiamo rassicurato dicendogli che avevamo già organizzato tutto e avevamo un alberghetto prenotato poco distante da lì... Ci guardò con aria interrogativa, ma per fortuna ci lasciò andare e non ci chiese nessun documento. Sfrattammo la povera Fra dal suo posto di guida e proseguimmo il viaggio.



lunedì 5 marzo 2012

immerse nella natura

Ciao a tutti. E' da un pò che non mi faccio sentire, ma ho avuto molto da fare tra lavoro e casa. Ho comprato la camera nuova e sto sistemando tutto, anche se a rilento.. Speriamo di riuscire a finire prima o poi ;-).. vabbè, basta divagare, adesso torno al nostro viaggio.
Sarò sincera, oggi non ho granchè voglia di scrivere, così ho caricato un pò di splendide immagini che, credo, si commentano da sole.
Non ricordo se vi avevo già anticipato che il tempo atmosferico in Tasmania è molto ballerino e, purtroppo, abbiamo trovato solo 2-3 giorni di bel tempo durante le nostre vacanze.. E' risaputo che a Melbourne, in Australia, le 4 stagioni si alternano giornalmente ed è molto facile decidere di andare in spiaggia al mattino e che, mentre si sta aspettando il tram, sopraggiunga un temporale, quindi bisogna sempre ricordarsi di correre ai ripari e vestirsi a cipolla. Bhè, la Tasmania si trova a solo un'ora d'aereo da Melbourne, quindi il clima non è molto diverso.

Queste immagini le ho scattate io personalmente durante una delle nostre famose passeggiate. Io, Simo e Fra non possiamo di certo essere definite delle sportive, ma devo ammettere che abbiamo dato il meglio di noi stesse durante questo viaggio. Pur non avendo l'attrezzatura adeguata e tantomeno la preparazione fisica necessaria, abbiamo scalato montagne impervie, camminato per km e km ora sotto il sole e ora sotto la pioggia insistente, munite di leggings, tuta e borsetta da passeggio.. ok, tutto ciò merita un racconto e foto a parte ;))).
Adesso vi lascio ammirare un pò di paesaggi.




Qua sopra vedete uno scorcio di mare dal sentiero scosceso percorso da me e Simo. La mitica Francy non ha potuto prendere parte all'escursione per motivi di salute.



Wineglass bay e i suoi magnifici colori.











Ma quanti bei granchietti ;). Varrebbe la pena un viaggio down under solo per ammirare la moltitudine di animaletti bizzarri presenti in questo continente.
A presto, promesso :)