martedì 29 aprile 2014

Sebastiano Casotto e la sua esperienza londinese

Inizia il ciclo di racconti dedicati a chi ha deciso di cambiare vita.
Vi posto l'esperienza di Sebastiano Casotto, un giovane ragazzo friulano che ha deciso di lasciare l'Italia per trasferirsi a Londra.


Ecco il suo racconto:

"Mi sono laureato in giurisprudenza, poi ho fatto i due anni di pratica tra Udine e Milano, alla fine dei quali ho deciso di venire a Londra per diverse ragioni: la lingua e la volontà di fare un'esperienza. Arrivato qua, fortunatamente, ho trovato subito lavoro come barista e mi son ben presto reso conto di essere stato fortunato perché in realtà la situazione qua non è più rosea come un tempo. Quello che era inizialmente un'esperienza pensata per 6 mesi circa è poi diventata una necessità perché da una parte non avevo passato l'esame per diventare avvocato e dall'altra la situazione in Italia è andata a rotoli, per cui poi le cose sono andate come segue: sono tornato a novembre di due anni fa, ho cercato lavoro puntando sull'esperienza londinese ma non mi ha risposto nessuno in 5 mesi, a quel punto vedendo i soldi finire ho deciso di ripartire e ricominciare tutto di nuovo. Di nuovo ho trovato subito lavoro ma anche sta volta è stata fortuna e anche sfortuna poiché mi son trovato imbrigliato in un posto che mi ha lasciato poco spazio per la ricerca di qualcosa di più vicino alle mie competenze. In generale quello che posso dire è che per noi giovani la situazione non è facile neanche qua. I costi sono aumentati vertiginosamente e gli stipendi medi sono tendenzialmente bassi, le condizioni lavorative sono quelle che sono perché ovviamente c'è chi se ne approfitta. La differenza rispetto ad anni fa è che la possibilità di passare a qualcosa di meglio si è di molto ridotta a causa della forte concorrenza e della stagnazione economica che, al contrario di ciò che si pensa, colpisce anche Londra. Da quello che vedo con le lauree tecniche tipo economia e ingegneria è più facile trovare un lavoro e riuscire a fare carriera, a parità di conoscenza dell'inglese, negli altri casi, invece, ci sono tanti sogni infranti perché a fare il barista o cameriere la lingua non si impara e comunque nel frattempo è difficile acquisire le competenze che i datori di lavoro richiedono.
Per concludere, un'esperienza di lavoro all'estero è fortemente consigliata dal mio punto di vista, ma va fatta molta attenzione a non perdersi per strada perché poi tornare indietro non è così semplice."

Come potete leggere, la vita non è rose e fiori neanche all'estero. Bisogna partire con la consapevolezza che incontrerete molti ostacoli e farete una bellissima esperienza, ma, spesso, il vostro curriculum non si arricchirà, perché sarete costretti a lavorare per sopravvivere e non potrete puntare immediatamente al lavoro dei vostri sogni.
Non fraintendetemi, un periodo all'estero è vivamente consigliato, ma è giusto partire sapendo che incontrerete anche degli ostacoli.

Grazie Seba per il tuo racconto e tienici aggiornati su eventuali novità :-)

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