lunedì 21 maggio 2012

L'importanza dell' "over there".

Passeggiando  per Melbourne:

"Excuse me, where is Flinders station?"
"Flinders station... Yes, it's over there!" (Preciso che la pronuncia australiana è particolare, quindi la frase suona come "ova thee", perdonate la grafia, ma credo renda l'idea e non ho voglia di utilizzare l'alfabeto fonetico internazionale).
"-.-.. ok, thank you."

"We are looking for a travel agency for backpackers, could you help us please?"
"Yes, of course. There is one over there."
 Ed ecco il solito dito indice che indica un qualche punto della città che si trova "là".

Una bella mattina, carica di buona volontà, decido di andare nei docklands a cercare lavoro. Porto il curriculum in tutti i localini che trovo e aspetto con ansia una telefonata. Un'oretta circa più tardi ricevo una telefonata da Monique, la simpatica proprietaria del ristorante italiano "Medici" (da notare che la gran parte dei ristoranti italiani in Australia erano gestiti da libanesi o egiziani...) che mi dice che posso presentarmi da loro l'indomani alle ore 9:00 per fare la prova.
Entusiasta, mi vesto di nero come richiesto e mi avvio a piedi verso la mia nuova occupazione.
Come primo giorno vengo affiancata da Rosie, un'altra gentilissima ragazza libanese che mi spiega come funziona il lavoro e la complicata numerazione dei tavoli: 
"In this area you have tables from number 1 to number 50, outside there are tables from 51 to 70 and the others 30 are over there!"
"Oh my God, ma allora è proprio un vizio O.o!!!"

Arriviamo in Tazmania, incontriamo un simpatico signor di Hobart e ci spiega che possiamo trovare un'area campeggio proprio "over there"!!!

Torniamo a Melbourne dopo la nostra permanenza in Australia e ormai ci sentiamo Australiane d'adozione. ci ferma un ragazzo per strada e questa volta è lui a chiederci informazioni:
"Hi, I'd like to go to Elizabeth Street. Do you know where is?"
E io prontamente: "Yes, it's OVER THERE!"
E Simona: "Non vedevi l'ora di dirlo vero?!"
;-) ahaha, aveva proprio ragione Simona, dovevo proprio dirlo per sentirmi australiana al 100 % almeno per un giorno!

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